Instagram: la mia esperienza nell’ultimo anno

Da quando ho aperto The Green Pantry nell’ aprile del 2017 dopo ben cinque anni di silenzio, ho trovato il mondo dei blog completamente diverso da come lo avevo lasciato: i blog si sono evoluti, ce ne sono tantissimi e molti di questi hanno una vera e propria community di persone che li seguono fedelmente perché i contenuti che propongono sono sempre interessanti ed approfonditi.

L’attività dei blogger è diventata mano a mano esponenziale, alcuni sono diventati dei magazine e altri dei veri e propri punti di riferimento tanto che molte persone sono riuscite nel tempo a trasformare la propria passione in un vero lavoro retribuito, certamente con fatica e impegno.

Ho voluto riaprire un blog che fosse ovviamente sempre inerente alla mia passione per la cucina, ma prima di farlo ho cercato in rete quali potessero essere i miei futuri competitors per avere un’idea più chiara del progetto che avrei portato avanti dal momento in cui il mio nuovo blog sarebbe stato ufficialmente online; si perché io personalmente credo che oggi come oggi decidere di aprire un blog è ovviamente alla portata di tutti, ma se alla base non c’è un’idea e un progetto a medio-lungo termine allora forse non vale così tanto la pena spendere tempo ed energie scrivendo post che in pochi o nessuno leggeranno perché vuoti come contenuti o che racchiudono contenuti già triti e ritriti.

BLOG e SOCIAL NETWORK

CONDIVIDERE: condivìdere v. tr. [comp. di con- e dividere] (coniug. come dividere). –

Dividere, spartire insieme con altri. Anche, avere in comune con altri.

Parallelamente alla crescita e all’evoluzione di questo microcosmo il vero e boom si è manifestato attraverso le piattaforme social più comuni: facebook, instagram, youtube e twitter! Tutti abbiamo un profilo aperto almeno su una di queste piattaforme se non so più di una in contemporanea, (io ad esempio ho il profilo personale su facebook, la pagina facebook del blog, il mio profilo instagram legato al blog, un profilo instagram e una pagina facebook legati alla mia bakery, non uso youtube se non come utente perché non sono capace di creare dei contenuti video per cui al momento è un social che non sfrutto al pieno della potenzialità), ma non sempre abbiamo le competenze corrette per saper sfruttare questi social nel modo giusto.

Esistono online milioni di siti che vendono corsi su come migliorare le proprie prestazioni su instagram e su facebook, su come creare contenuti validi da poter condividere e cosa fare per far crescere la propria audience online e quindi acquisire maggiore autorevolezza e potersi definire “influencer”.

credit immagine qui

CHI SONO GL INFLUENCER

Ora si parla di “influencer”, spesso senza sapere davvero cosa voglia dire e quale categoria di persone identifichi questo termine.
Io nel mio piccolo credo che un profilo sia da considerarsi “influencer” quando dimostra e condivide le proprie competenze, le proprie conoscenze e la propria professionalità specifica e maturata in un determinato settore, ovvero quando attraverso le proprie condivisioni sui social sia in grado di trasmettere queste peculiarità a tutti coloro che decidono di seguirlo: si può essere influencer in qualsiasi campo ma a mio avviso servono delle solide basi per poter avere voce in capitolo e poter “insegnare” attraverso la propria attività online a chi sceglie di seguirla.

PERCHE’ HO SCELTO INSTAGRAM

Ho aperto il mio profilo instagram nel 2009, non ne ho la certezza assoluta perché esiste da così tanti anni che il giorno esatto in cui ho deciso di scaricare questa applicazione si perde nella notte dei tempi; ricordo però che l’ho fatto grazie ad un post di Chiara Cecilia SantamariaMachedavvero che ne decantava le lodi ed era entusiasta di questa nuova piattaforma che permetteva di condividere i propri scatti realizzati prevalentemente attraverso uno smartphone.

Io all’ epoca utilizzavo un I phone 3g, praticamente parliamo della preistoria, aveva ancora gli angoli stondati che tenerezza! Ho subito scaricato instagram sul mio mobile e ho iniziato ad usarlo condividendo le foto che scattavo proprio da cellulare e utilizzando i filtri messi a disposizione dalla app: ero una fan di earlybird.

A quel tempo le mie abilità di fotografa autodidatta (ci tengo a precisare che non sono una fotografa, non mi spaccio per tale e non ho mai pensato che le mie foto siano da “wow”, mi piace pensare che nel tempo io abbia indubbiamente migliorato la qualità dei miei scatti ma che abbia ancora tantissima strada da fare prima di poter pensare di scrivere accanto al mio nome “food photography”) erano davvero scarse, non avevo idea di cosa significasse scattare una bella fotografia, dello studio alla base di ogni singolo scatto e usavo instagram semplicemente per condividere alcuni momenti della mia quotidianità, prevalentemente ciò che cucinavo e il mio amore per la natura che emergeva dalle lunghissime passeggiate con il mio cane.

Poco per volta ho avuto un minimo di seguito, era il periodo in cui usavo tantissimo twitter che ancora non permetteva altro se non la condivisione dei famosi 140 caratteri ma senza links, foto o pubblicità (era un bel periodo quello in cui i social non venivano tempestati di inserzioni pubblicitarie, manco fossero stati rete4 all’ora di pranzo!), per cui già avevo intuito che le piattaforme erano da utilizzare in modo diverso e soprattutto con scopi diversi e difatti anche se chi mi seguiva (e io seguivo) su twitter e instgram erano le stesse persone avevamo rapporti completamente diversi su un social piuttosto che l’altro.

Con il trascorrere del tempo ho affinato la mia capacità di catturare immagini e condividerle, sono arrivate nuove app di editing di foto che permettevano di migliorare la qualità degli scatti prima di postarli su instagram (per tanto ho usato “A beautiful mess”, aveva dei filtri molto girly che mi piacevano tanto e dava la possibilità di scrivere sulle foto), e poco per volta ho imparato a migliorare gli scatti studiando prima di farli come avrei voluto che fosse il risultato.

Nonostante tutto però ancora non avevo imparato a creare quello che viene definito l’ “engagement ovvero mi capitava molto di rado di lasciare una traccia sotto le foto altrui scrivendo commenti o lasciando qualche likes; avevo dei profili a cui mi ero affezionata e a quelli ero solita lasciare sempre un cuoricino e qualche parola, ma non sapevo che fosse necessario lasciarne almeno un tot altrimenti l’algoritmo non le avrebbe considerate valide, non scrivevo nemmeno io delle caption interessanti, anzi a volte postavo la foto completamente anonima.

E’ stato solo da dopo la mia gravidanza che vedendo crescere il numero di profili su instagram e vedendo che moltissimi di questi avevano un reale seguito e delle galleries curate e davvero spettacolari che ho iniziato a pormi qualche domanda per poter migliorare anche il mio feed. Non è stato semplice passare dal mio vecchio feed fatto di foto scure, sfocate, tutte diverse a quello attuale in cui ogni foto fa parte di un progetto più ampio per cui ognuna è a sé ma al contempo legata alla precedente e alla successiva così da creare una vera “storia”.
Nel corso dell’ultimo anno ho studiato tanto, grazie al confronto attivo e costante con tante amiche che come me hanno deciso di investire parte delle proprie energie e del proprio tempo nella realizzazione di progetti legati a instagram, cercando informazioni serie in rete, iscrivendomi a gruppi facebook dedicati proprio a come poter migliorare il proprio feed e osservando e carpendo moltissime informazioni dai profili che mi ispirano ogni giorno così da poter fare mie alcune delle cose che vedo essere pubblicate.

COSA HO IMPARATO NELL’ULTIMO ANNO SU INSTAGRAM

Io non sono una social media manager, non ho studiato comunicazione e non so “davvero” cosa sia l’algoritmo di instagram o facebook, quelle che adesso vi riporto sono solo le mie esperienze da utente che poco per volta ha prestato una maggiore attenzione a come poter sfruttare questo social, imparando un giorno dopo l’altro, facendo prove sbagliando e riprovando di nuovo. Ho voluto fare questa precisazione perché online troverete milioni di social media manager che vendono le proprie competenze con corsi a pagamento per farvi aumentare le prestazioni su instagram, molte di queste figure sono professionisti e hanno capito come convertire in business (redditizio) il proprio lavoro, molti altri invece a mio avviso sono meno professionali ma cavalcano l’onda d’oro di questo momento.

 LA BIOGRAFIA

La biografia (BIO) su instagram è di fondamentale importanza, non sottovalutatela come purtroppo fanno in tantissimi; la BIO vi permette di raccontare in pochi caratteri chi siete, cosa fate, quale sia il vostro punto di forza e affascinare i possibili followers.
Se utilizzate il profilo business avete la possibilità di inserire il campo “contattami” dove scrivere il vostro indirizzo mail oppure un numero di telefono che le persone possano usare per scrivervi o chiamarvi a seconda del vostro obiettivo (se avete un negozio online è importante che lasciate queste info basilari per i clienti che vogliano mettersi in contatto con voi!)
Quindi nella BIO scegliete con cura cosa scrivere e puntate su poche informazioni ma che vi rappresentino al 100%.

questa è la visualizzazione da web per cui la Bio appare tutta in un solo paragrafo

Qui sopra vedete la mia: ho scelto di “metterci la faccia” nella foto profilo perché ci tengo che chi mi segua sappia chi sono! Io esisto, sono io quella che posta le foto, sono io che preparo le ricette che pubblico qui e su instagram e sono io che rispondo ad ogni singolo messaggio! Ho scritto “sito web” per identificare il campo di cui mi occupo, il mio progetto instagram è legato al mio blog quindi per me è importante che questo aspetto sia messo in evidenza.

questa è la visualizzazione da cellulare, la Bio appare ordinata con gli “a capo”.

Ho evidenziato il mio mottoEnjoy the green side of life!” che è quello in cui credo.
In poche semplici parole ho descritto chi sono: mamma&blogger
Di cosa mi occupo: vegan&vegetarian recipes accostando il mio # di riferimento #thegreenpantry
E green&healthy lifestyle
Ho utilizzato lo spazio per il link per mettere quello del mio blog www.thegreenpantry.it
E ho scritto di dove sono: Lecco così chi passa sa anche di dove sono. (senza però lasciare una geo localizzazione eccessivamente precisa)

COS’E’ IL FEED

Il Feed è la vostra bacheca di instagram, quella in cui una dopo l’altra vengono raccolte le vostre foto. Il feed è composto da tre foto consecutive che formano una griglia, se utilizzate prevalentemente lo smartphone, quando controllate il vostro profilo oppure ne guardate uno qualsiasi al 90% delle volte vi soffermate sulle prime 9 foto che compaiono ( tre righe da tre foto ciascuna), e se grazie a quelle nove foto iniziate a scorrere anche quelle precedenti che quindi vi compaiono sotto, allora quel feed ha colpito la vostra attenzione tanto che molto probabilmente sarete interessate a mettere il “follow” a quel determinato profilo.

COME SI CREA UN FEED ARMONIOSO

Come avrete visto nelle foto che ho inserito in questo post il mio feed era terribile, poi meno terribile, poi vagamente discreto ma ancora non “raccontava una storia” e ora direi che il messaggio che voglio trasmettere è chiaro e comprensibile per cui ho raggiunto il mio primo obiettivo, ovvero ho creato il mio feed armonioso. Poco sopra vi dicevo che ogni singola foto deve essere legata alla precedente e alla successiva ma anche raccontare una propria storia, questo è possibile se prima di postarla avete già delineato un “piano editoriale” che vi permetta di aver ben chiaro quale sia la vera storia che volete che tutte le foto insieme raccontino a chi capita (o volontariamente cerca) sul vostro profilo e ne sia così attratto da lasciarvi il follow e qualche likes e commenti alle vostre fotografie.

Il mio piano editoriale è strettamente legato alla mia attività sul blog, ovvero alle ricette che scelgo di postare e di conseguenza le foto che compaiono su instagram rispecchiano e rimandano alle ricette che quel preciso giorno potete trovare qui nel blog.

Non postando tutti i giorni nel blog, ci sono dei giorni in cui non avrei nulla da postare su instagram, ma sappiamo benissimo che l’inattività su instagram viene penalizzata dal famoso algoritmo per cui io tutti i giorni posto una foto e nei giorni in cui questa non è legata alla ricetta che si trova anche nel blog, è in ogni caso una foto di food e in pochi casi una foto mia personale o una foto in cui compaio io con Tommy (caso molto raro), perché nella bio ho scritto che sono una mamma e blogger per cui se posto una foto in cui veniamo ritratti io e il mio bimbo resto coerente con quanto dichiarato nella BIO.


Ogni foto che posto ha uno stile ben delineato così che nel complesso guardando le tre o sei o nove foto insieme i colori di ciascuna siano più o meno gli stessi, gli sfondi simili e l’impostazione di base uguale per tutte, mantenendo per ciascuna la propria peculiarità ovvero il soggetto ritratto che cambia di volta in volta (una torta, un primo piatto, un contorno, della frutta, un pane etc); anche se posto una foto mia o mia con tommy ci sono sempre degli elementi che riprendono le foto precedenti (es i colori dei nostri vestiti, o la modalità con cui edito le foto).

LE STORIES

Solo da pochi anni, giusto un paio se non sbaglio, instagram ha creato la possibilità di condividere contenuti ulteriori rispetto alle sole fotografie del feed, grazie alle STORIES. Queste permettono di condividere fotografie, piccoli video di 15’’ ciascuno in successione e tutti della durata massima di 24 ore, per cui dal momento in cui postiamo i nostri contenuti avranno la durata di un solo giorno. Le stories sono davvero utili per entrare in contatto con i nostri followers o aspiranti tali, si perché anche chi non ci segue le può visualizzare, e per questo motivo io credo che la cosa migliore sia di creare dei contenuti davvero interessanti: no postare foto a caso senza nessuna descrizione ma anche no postare venti stories di seguito in cui raccontiamo quanti punti neri ci sono spuntati sul naso.
Come tutti i contenuti anche le stories secondo me devono avere

  1. un inizio (introduzione)
  2. uno svolgimento
  3. una fine (conclusione)
  4. non dovrebbero essere troppo lunghe!

Raccontarsi è divertente, metteteci la faccia, fatevi vedere ma anche qui fatelo con un minimo di criterio: no stories sedute sul cesso, no stories intanto che vostro figlio fa il bagnetto (dedicatevi a lui/lei in quel momento non a far vedere quanto è carino nella vasca da bagno!), no stories alla blair witch project: buie, con il vostro faccione attaccato al telefono che vi si vedono tutti i pori (per quanto fighe siate i vostri pori meglio se restano affar vostro), e per favore no stories in cui usate le vocine spaccatimpani di snapchat.

Come si accede alle stories? Se volete curiosare nelle stories dei profili che seguite basterà cliccare direttamente sulla foto del profilo che appare contornata da un cerchio colorato (il che indica che la persona ha appena pubblicato delle stories) e vi appariranno le ultime pubblicate.

 

LE STORIES IN EVIDENZA

come vedete sotto la Bio ci sono dei “tondi” che io ho personalizzato con delle immagini,

cliccando su ognuno si accede alla corrispondente story in evidenza

che raccoglie gli argomenti pubblicati mano a mano nelle stories.

Da pochissimo è possibile mettere in evidenza le proprie stories per renderle fruibili oltre le 24h a tutti coloro che ci seguono. E’ anche molto semplice creare delle piccole galleries tematiche per ogni storia in evidenza (o highlights) creando una copertina con un titolo in modo che ogni gallery possa poi racchiudere le stories che scegliamo e che siano inerenti a quello specifico tema!

Io ne ho create poche scegliendo come sfondo di ciascuna il colore verde e dividendole per argomenti: “Food&Ricette” in cui inserisco le ricette che pubblico su ig; “Blog TGP” ( TGP = The Green Pantry) in cui raccolgo le anteprime dei post che pubblico nel blog e che condivido nelle stories su ig, “TGP Vegan Lunch” qui raccolgo le immagini dei miei pranzi vegan che pubblico sempre nelle stories, e in ultimo “TGP on Facebook” dove raccolgo i contenuti inediti rispetto al blog e a ig che pubblico nella mia pagina facebook.

Credo che anche per le stories in evidenza valga lo stesso discorso che ho fatto in generale per le stories, evitate di raccontare davvero la qualunque, va bene voler condividere la propria quotidianità ma è facile sfociare nell’inutilità! Be careful!

LE DIRETTE IN STORIES

Altra bellissima possibilità di condivisione su instagram sono le dirette tramite stories, sempre fruibili per sole 24h a meno di non salvarle direttamente su smartphone prima di condividerle una volta terminate, sono utili se si ha qualcosa di interessante da mostrare: vale sempre la regola della qualità dei contenuti! Io non seguo le dirette di chi posta il bagnetto del proprio figlio, o della pausa pranzo in posti terribili, o cose simili! Seguo le dirette quando chi le fa condivide magari delle lezioni di qualche argomento, quando vengono fatte magari a conferenze o incontri a cui avrei voluto partecipare e quindi sono già di mio interesse etc.

Le dirette permetto un’interazione immediata con chi ci segue che può scrivere un commento, una domanda e a noi compare, magari non sempre si riesce a rispondere via scritta ma a voce si può salutare chi partecipa al nostro video e a ciò che ci viene chiesto! Ora è possibile creare delle dirette condivise ovvero un profilo inizia un video in diretta e invita un altro profilo a partecipare così che chi segue vede entrambi i profili e può interagire in contemporanea con tutti e due.

I CONTENUTI SU INSTAGRAM

Dopo una breve descrizione di quali siano le funzioni primarie messe a disposizione dalla app, passiamo a parlare dei contenuti che sono la cosa davvero più importante da tenere sempre ben presente quando decidiamo di postare su ig.
Ognuno di noi è liberissimo di postare qualsiasi cosa voglia, ciò non toglie che se ci si prefigge degli obiettivi di crescita o si vuole arrivare a lavorare tramite questa piattaforma, la qualità dei contenuti deve essere la priorità. Cosa vuol dire creare contenuti di qualità? Per mia esperienza significa:

  1. Scattare delle belle foto
  2. Creare un feed armonioso
  3.  Scrivere caption (o descrizioni) interessanti che trasmettano emozioni, esperienze e diano anche informazioni legate alla foto che abbiamo postato

Ovviamente il gusto estetico è molto personale, ma nel momento in cui vedete un bello scatto vi fermate qualche istante su di esso, lasciate un like e magari anche un commento e se quella bella foto vi ha davvero intrigato sarete molto più predisposti a cliccare sul profilo e guardare anche le altre foto e magari a seguire quel determinato profilo; al contrario se guardate una foto bruta, buia e sfocata, dove non si capisce quale sia il soggetto dello scatto o magari si tratta di un piatto composto male, con le macchie sulla tovaglia in bella vista, e che sembra già masticato ( ne vedo anche troppe di foto così), non ci sarà nulla che vi farà fermare, non mettere il like né un commento e tanto meno il follow al profilo.

Questo per dire che è fondamentale che le foto siano belle già in partenza, poi potete editarle come meglio preferite per renderle ancora più personali, ma in partenza lo scatto deve essere ben fatto.

COME SI SCATTA UNA BELLA FOTO

Qui potremmo discutere per ore e ore, ma facendo una rapida considerazione (sempre molto personale) io vi posso solo consigliare di scegliere il tema del vostro feed (food, travel, family, lifestyle, kids, fashion etc) e guardare le foto dei vostri competitors, sia che abbiano meno di 10k sia che ne abbiano anche più di 50k: osservate le loro foto, prendete spunto, fate delle prove e cercate di capire quali modalità di etiding usino per arrivare a quel preciso risultato così avrete un punto di partenza per capire anche “cosa vada di moda” e scegliere se seguire la moda del momento oppure stravolgere tutto e creare uno stile tutto vostro ma che sia di impatto e faccia dire “wow” a tutti coloro che capitano sul vostro scatto e nel vostro feed (vale sempre la regola del feed omogeneo e armonioso).

Io scatto tutte le foto per instagram direttamente con il mio smartphone e non nego che quando ho cambiato telefono perché il mio vecchio cellulare era KO ho scelto l’ultimissimo modello plus della Apple proprio per le caratteristiche di base della fotocamera integrata, poi uso tre applicazioni per l’editing e questo mi permette di avere le foto sempre pulite come piacciono a me.

Le mie app preferite di editing sono: PS Express, VSCO e Snapseed (io ho trovato utile questo video) e dato che amo programmare tutto spesso uso anche Later che mi consente di caricare la mia foto, scrivere la caption e inserire i tag scegliendo già giorno e ora di pubblicazione e poco prima che scatti “il momento” ricevo una notifica sul telefono che mi ricorda che ho uno scatto da condividere e in pochissimi secondi ho già tutto caricato su instagram!

L’ENGAGEMENT

A me piace pensare che l’engagement (coinvolgimento) sia più che un freddo dato di percentuale, il modo in cui grazie alla nostra presenza su un social riusciamo a creare una community che poco per volta con il nostro lavoro, le nostre foto, il nostro sforzo sia amplia e si fidelizza ai nostri contenuti e a noi come persone; nella mia esperienza su instagram il mio engagement è rappresentato da tutte le persone che quotidianamente lasciano un like sotto alla mia foto, un commento a cui rispondo sempre e magari mi mandano un messaggio in direct per dirmi la loro opinione, chiedermi qualcosa o semplicemente per condividere con me qualcosa di personale. Ho vinto la mia timidezza nel corso dell’ultimo anno attraverso le stories, ho deciso di farmi vedere e raccontare a voce molte cose che avrei potuto affidare semplicemente ad un testo scritto, facendo così ho coinvolto molte più followers, che mi rispondono e con cui mi piace avere degli scambi di opinione e consigli!

Spesso utilizzo il canale delle stories per chiedere a mia volta un consiglio su un determinato argomento e questo fa sì che le risposte siano sempre molto alte, cosa che ovviamente aiuta ad alzare anche il tasso di engagement generale, ma lo faccio più che altro perché alla base del mio profilo instagram CI SONO IO, una persona vera, una donna e una mamma che grazie a questo social ha la fortuna di entrare in contatto con molte altre donne e mamme e lo sfrutta per confrontarsi con loro su tantissimi aspetti della propria quotidianità. La mia conclusione è che l’ engagement è fatto di persone vere, quelle con cui si instaurano dei veri rapporti.

Come in ogni tipo di rapporto non si può pretendere solo di “ricevere” ma è necessario e fondamentale “dare”, che cosa? Semplice! Interazioni: non siate timide o svogliate, se non siete voi molte volte a rompere il ghiaccio lasciando likes&commenti sotto le foto altrui, scrivendo qualche messaggio in direct non aspettatevi di ricevere molto in cambio. La netiquette è sempre importante, la base di tutto è l’educazione per cui è cosa buona rispondere a tutti i commenti ricevuti, magari anche con un giorno di ritardo e scusandoci per non averlo fatto subito, ma rispondere fa parte del gioco! Nessuno può pretendere che tutti siamo sempre attaccati al telefono (anche se poi nella realtà lo siamo), per cui se non rispondete nel giro di mezzo secondo nessuno può rinfacciarvelo, ma nemmeno aspettare due settimane per farlo!

Siate cortesi e se qualcuno inizia a seguirvi scrivete un breve ringraziamento in via privata a quella persona (verificate sempre che non sia un BOT o un FAKE), e passate a guardare il suo profilo e magari a lasciare almeno uno o due likes! Dedicate una mezz’ ora al giorno a chiacchierare con i vostri followers, coccolateli e siate sempre disponibili, in questo modo sarà più facile fidelizzarli e renderli partecipi di quello che proponete e quello che fate e scoprirete che dall’ altra parte dello schermo ci sono persone davvero meravigliose.

LE MIE CONCLUSIONI: PERCHE’ AMO INSTAGRAM

Il mio profilo instagram fa parte di un progetto più ampio che un giorno dopo l’altro sta prendendo forma e mi sta regalando grandi emozioni e soddisfazioni; amo questo social perché appunto è un social e mi sta regalando la fantastica opportunità di conoscere persone speciali, molte delle quali sono diventate delle vere amiche che ho avuto anche la fortuna di incontrare di persona e che quotidianamente riempiono la mia vita grazie a costanti scambi e sostegno, e non parlo di un like o un commento, ma di aspetti della nostra vita personale e privata!

Ho scelto di investire moltissimo tempo ed energie tutti i giorni in questo social e sono sicura che mi sarà utile per arrivare laddove ho deciso con tanto sforzo e tanta determinazione, ma anche con enorme gioia.
Tutti sono su instagram, molti lo usano allo 0,001% del suo potenziale, altrettanti lo usano per cazzeggiare ma molti hanno capito che può essere funzionale al lancio del proprio progetto o del proprio businness, io credo che ognuno di noi lo possa usare in base alle proprie esigenze e a quanto impegno e tempo voglia dedicare attivamente a questo canale.

Enjoy the green side of life!



9 thoughts on “Instagram: la mia esperienza nell’ultimo anno”

  • Molto utile questo post! Io adoro instagram, ma la mia bacheca è ancora da migliorare veramente tanto . Sto facendo prove per trovare il mio stile personale e da poco mi sono buttata anche nelle stories 🙂

    • grazie mariacarla, serve davvero impegno e tempo, ma sono sicura che una volta che anche tu individui il tuo stile poi saprai mantenerlo al meglio!

  • Articolo davvero completo!
    Oggi mi sa che mi metto a “rinnovare” la bio e a ristudiare con più calma questo post!!
    Le stories sono un mio punto debole!!
    Grazie mille!!

    P.S.
    Ma le copertine per le stories in evidenza puoi crearle a posteriori o vanno inserite anche queste in una stories?

    • ciao selene, grazie mille sono davvero molto contenta che ti sia piaciuto come articolo! Le copertine delle stories in evidenza le devi creare e caricare nelle stories normalmente, una volta che sono caricate vedrai in basso a destra un iconcina che ti permette di metterle in evidenza, e così crei la copertina! Io ti consiglio di caricare in stories tutte le immagini che vuoi usare come copertine e poi caricarle in evidenza, da quel momento in poi saranno sempre le prime ad essere visualizzate da chi clicca sopra per accedere ai contenuti; tutte le stories che pubblicherai in seguito saranno in ordine cronologico dopo la copertina! spero di averti risposto in modo esaustivo, se avessi bisogno di altre info fammi pure sapere

  • Ciao Gaia,
    complimenti davvero per il post, utilissimo per chi si approccia da poco a questo fantastico mondo ma anche a chi non ha ancora capito come lavorare per ottenere i giusti risultati! Condivido tutto! Un saluto e buon tutto! 🙂

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