Il metodo Montessori da 0 a 5 anni: la mia esperienza

Le più recenti ricerche hanno confermato che il periodo 0-6 anni è il più importante per la formazione emotiva, cognitiva e sociale di una persona.

Tutto questo era stato osservato, quasi un secolo fa, da Maria Montessori. Tra le prime in Italia e nel mondo, questa studiosa – una delle prime donne a laurearsi in medicina nel nostro Paese – ha riconosciuto e teorizzato l’importanza di accompagnare il bambino in un percorso di autosviluppo e consapevolezza, sin dai primi mesi di vita. Il bambino è una persona, è sulla base di questo valore umano si basa la pedagogia montessoriana. Ed è sorprendente come le sue osservazioni empiriche siano state confermate dai più avanzati studi in ambito di neuroscienze.

IL METODO MONTESSORI NELLA NOSTRA FAMIGLIA: PERCHÉ’ CI PIACE

(PH PINTEREST)

Grazie a una serie di letture fatte in gravidanza, quando aspettavo la mia prima figlia, ho scoperto la figura di Montessori e il suo Metodo. Anche su questo blog ci sono una serie di interessanti articoli, utilissimi per chi vuole approcciarsi a questo tema!

Da subito io e mio marito siamo rimasti affascinati dal concetto alla base di questo approccio: i bambini non sono scatole vuote in cui “ficcare” nozioni, comandi e insegnamenti che vengono dall’alto.

I bambini, secondo Montessori, non sono adulti in miniatura, né poveri esseri indifesi e inadeguati, ma persone. In quanto tali possiamo e dobbiamo rispettare i loro limiti, le loro potenzialità e la loro personalità. Il ruolo dell’adulto, che ha naturalmente più esperienza e conoscenze, è quello di aiutare il bambino nel percorso di autonomia e crescita. Ecco perché si dice “aiutami a fare da solo”, predisponendo un ambiente adatto all’apprendimento.

Il ruolo dell’ambiente, e quindi della scuola, è fondamentale per sostenere il bambino nel suo percorso verso l’autonomia, che è poi il fine ultimo della crescita e ciò che davvero potrà sostenere la sua autostima una volta diventato adulto. In poche parole, è l’ambiente che ci permette di raggiungere la felicità che proviene dalla libertà.

UNA CASA A MISURA DI BAMBINO

(PH PINTEREST)

Per questo motivo fin da subito ci siamo adoperati per progettare spazi di casa e attività secondo questi principi. Questo non ha significato rivoluzionare completamente il nostro (piccolo) appartamento, ma pensare “a misura di bambino”, per quanto possibile. Lo sforzo, con l’arrivo della nostra seconda figlia, è doppio dal momento che hanno 4 anni di differenza, ma non è niente di troppo impegnativo.

Nella pratica, ecco cosa abbiamo scelto:

  • un lettino montessoriano per la nanna
  • scaffali bassi e accessibili, dove abbiamo posizionato pochi giochi che cerchiamo di far ruotare il più possibile
  • una piccola libreria/espositore
  • un armadio senza ante ad altezza bimbo, dove Adele (la più grande) può posizionare e scegliere i suoi vestiti
  • angoli morbidi con cuscini e materassino per Clara (la più piccola)
  • un set per l’igiene personale in prossimità del bidet (prima per Adele, e tra poco per Clara)
  • una learning tower in cucina, che Adele ha usato per moltissimo tempo e che tra poco passerà a Clara
  • scrivania e seggiole basse per le attività creative e per mangiare insieme ad altri bimbi (quando abbiamo amici a pranzo o a cena)

Essere genitori montessoriani, ovviamente, non significa solo scegliere e acquistare oggetti e arredi. E neanche rispondere con voce flautata a ogni richiesta del bambino o non dare regole (come purtroppo spesso viene frainteso). Anzi. L’importanza delle regole, dentro e fuori casa, è uno dei cardini della pedagogia di Maria Montessori: regole, e non comandi, che devono essere trasparenti, chiare e semplici. Poche ma buone, come suggerirebbe anche il buonsenso.

Per noi, più di tutto, vuol dire partire dal rispetto delle nostre figlie in quanto persone: tutto il resto viene di conseguenza.

Leggi anche -> Montessori in Cucina: come organizzare una cucina secondo il metodo Montessori

LA NOSTRA ESPERIENZA ALLA CASA DEI BAMBINI

Per nostra figlia Adele, che ha iniziato la scuola dell’infanzia l’anno scorso, ne abbiamo scelta una a Metodo Montessori.

La Scuola dell’Infanzia a Metodo Montessori, che viene chiamata non a caso “Casa dei Bambini”, è un microcosmo dove i bambini imparano a misurarsi con i loro coetanei e diventare autonomi.

Noi avevamo già avuto un’ottima esperienza al nido (non montessoriano) e questo sicuramente ci ha dato molta fiducia nella scuola come istituzione e come punto di riferimento alternativo alle figure dei genitori.

Nel primo anno di scuola la nostra bambina è cresciuta molto: oltre alle tappe evolutive normali per la sua età, abbiamo notato un grande desiderio di autoaffermazione (nel bene e nel male!), che si è spesso tradotto in piccole e grandi conquiste di autonomia. Questo l’ha resa più sicura di sé e anche più consapevole dei suoi limiti.

Dal punto di vista delle abilità cognitive, Adele è molto interessata al segno grafico, al disegno e al colore, e ha un’ottima capacità di riprodurre figure di fantasia e non. Quest’anno, il secondo, si sta interessando alla scrittura, alla lettura e ai calcoli aritmetici.

Personalmente, non sono tanto i “traguardi” che mi interessano (in prima elementare tutti i bambini imparano a contare e a leggere e scrivere, non ho fretta!). La cosa più importante è che si interessa, in modo naturale e spontaneo, a tutti i campi del sapere e delle espressioni artistiche: la sua curiosità è innata, come in tutti i bambini, ma l’approccio della scuola l’ha sicuramente potenziata e le ha dato modo di sfogarla in molti modi e campi diversi.

Per quanto socializzazione, ha vinto molte timidezze e ha imparato a rispettare ed farsi rispettare nei suoi confini (questo è uno dei punti su cui la scuola insiste molto con i più piccoli): penso che in questo le classi miste per età e provenienza dei bambini (ci sono molti bambini stranieri, che parlano lingue diverse) sia davvero utile. I più piccoli seguono i più grandi, che li guidano e li coinvolgono.

Spesso i genitori temono che la scuola Montessori sia priva di regole. È un’idea infondata, perché nella realtà dei fatti c’è da rimanere stupiti della tranquillità e del – relativo – silenzio che regnano nell’ambiente, nonostante ci siano quasi 100 bambini tra i 3 e i 6 anni.

Anche il timore che la prevalenza di attività individuali porti a un isolamento dei bambini non ha ragione di essere: imparare a lavorare da soli è il presupposto per farlo costruttivamente con gli altri, e inoltre le occasioni di socializzazione e gioco collettivo non mancano mai durante la giornata!

SCEGLIERE UNA SCUOLA A METODO MONTESSORI

(PH QUI)

Il Metodo Montessori, negli ultimi anni, è diventato molto popolare. Questo ha dato vita a sedicenti “scuole Montessori” che si limitano a portarne il nome senza però applicare il metodo con attenzione e scientificità.

Il mio primo consiglio è allora quello di consultare il sito dell’Opera Nazionale Montessori, l’unico ente riconosciuto come custode del metodo e responsabile dell’evoluzione contemporanea degli studi montessoriani. Qui si può trovare un elenco delle scuole riconosciute dall’ONM in Italia, divise tra pubbliche, paritarie e private.

Il secondo consiglio che mi sento di dare è quello, una volta individuate una o più scuole papabili, di fissare un colloquio con la direttrice o il direttore, e una visita in orario scolastico. Solo in questo modo ci si può davvero rendere conto di come funziona la scuola: non abbiate paura a fare domande. Chiedete conto di come vengono scelti e formati gli insegnanti, di come è organizzata la giornata, di quali sono le attività. Una buona scuola è quella che vi dà tutte le risposte senza reticenza.

Osservate anche come si comportano i bambini, che atmosfera si respira.

Per quanto mi riguarda, infine, un terzo criterio di scelta è stata proprio l’impressione “a pelle” datami dall’ambiente fisico, non da ultimo la presenza di un giardino o cortile a cui i piccoli potessero accedere in tutte le stagioni dell’anno: giocare all’aperto, per me, è sempre una buona idea!



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *